Il 15 giugno 1902 nasce a Francoforte sul Meno (Germania) lo psicanalista Erik Salomonsen che, adottato, diventa Erik Homburger che si dedica allo studio dell’arte, viaggia molto, fino a quando viene assunto con il compito di insegnante presso famiglie americane trasferitesi a Vienna (Austria) dove studia il Metodo Montessori. Casualmente fa ingresso nel circolo freudiano, incontro che sfocia nell’ammissione all’Istituto Psicoanalitico Viennese. Con Anna Freud percorre la sua psicoanalisi personale e avrà come insegnante lo stesso Freud e altri illustri studiosi. Dopo il matrimonio con la canadese Joan Serson, Erikson affianca al cognome Homburger anche Erikson. Nel 1933 si stabilisce negli Stati Uniti e diventa il primo psicoanalista infantile di Boston (Massachusetts, Usa). Erikson, che occuperà in seguito posti di rilievo presso famose istituzioni, coltiva molteplici interessi: studia, durante la II Guerra mondiale, le gravi crisi che colpiscono i soldati americani (con l'avvio del gruppo psicoterapeutico come metodo più economico); come vengono educati i bambini presso i Sioux e gli Yuok; il gioco dei bambini normali e disturbati; gli adolescenti e le loro crisi di identità; il comportamento sociale in India. Si interessa anche dei mutamenti sociali che avvengono negli Stati Uniti e scrive sulle tensioni razziali, sui pericoli della guerra nucleare, sulla delinquenza giovanile. Erikson è il primo americano che si occupa di psicoanalisi infantile. In particolare, la sua teoria psicosociale dello sviluppo prevede 8 fasi che non si escludono a vicenda, ma vengono gradualmente integrate in un insieme funzionante. Tra le sue opere, "Infanzia e società", 1950, "Identità e ciclo vitale", 1959. Erikson muore il 12 maggio 1994 a Harwich (Massachusetts, Usa).